lunedì 15 giugno 2015

Taranto: La loggia "Archita" ha celebrato i 150 anni dalla nascita


È una delle notizie scaturite nel convegno "Archita da Taranto, l'uomo delle meraviglie" organizzato, in occasione del 150° anniversario della prima fondazione, dalla Loggia "Archita" di Taranto del Grande Oriente d'Italia. Nel 1864 giunse in Terra d'Otranto, così all'epoca si chiamava la provincia salentina, Giuseppe Libertini, uno dei più stretti collaboratori di Giuseppe Mazzini, con una precisa missione: costituire logge del Grande Oriente d'Italia, obbedienza massonica che si era ricostituita unitariamente del 1859, due anni prima della costituzione dello Stato unitario. A Taranto, in particolare, contattò gli esponenti della intellighenzia locale, molti dei quali probabilmente avevano già esperienze massoniche, che aderirono al progetto del Grande Oriente d'Italia: il 1° agosto del 1865 fondarono la Loggia "Archita", la prima a Taranto del Grande Oriente d'Italia. Il primo Maestro Venerabile fu Pietro Acclavio, al quale ancora oggi è dedicata una delle strade del Borgo umbertino e la Biblioteca Civica, della quale fu promotore donando nel 1897 alla municipalità un primo fondo librario; d'altronde sono numerose le vie del centro cittadino che portano i nomi di importanti cittadini che furono massoni: piazza Carbonelli, via Mignona. È una delle tante "notizie" storiche scaturite dell'interessante convegno organizzato sabato 6 giugno dalla loggia "Archita" di Taranto per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della sua prima fondazione. Tra i relatori Fabrizio Piccolo ("La Loggia Archita: memorie di un futuro passato"), Antonio Tagliente ("Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza"), e Moreno Neri ("Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e matematico"). I lavori sono stati moderati da Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia "Archita", che ha spiegato il senso dell'evento. "In un momento in cui c'è una profonda crisi di valori etici e morali, con questo convegno –ha detto- abbiamo voluto portare alla città una testimonianza di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt'oggi, si pensi che i tarantini lo elessero stratega della città per ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell'antichità, in quanto dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a capitale della Magna Grecia". Nel corso del convegno è stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo illuminato nato a Taranto nel 428 a.C, esponente ed epigono della scuola pitagorica.



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dal “Nuovo Quotidiano di Puglia – Taranto”, domenica 7 giugno 2015, pag. 19

Incontro organizzato dalla Loggia che prende il nome dal filosofo e matematico
Archita, per 7 volte stratega di Taranto

"Archita da Taranto, l'uomo delle meraviglie": questo il titolo della manifestazione che, con una sala affollata nonostante la "giornata da mare", ha visto le relazioni di Fabrizio Piccolo su "La Loggia Archita: memorie di un futuro passato", di Antonio Tagliente su "Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza", e del professore Moreno Neri su "Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e matematico".
I lavori sono stati moderati da Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia "Archita", che ha detto "in un momento in cui c'è una profonda crisi di valori etici e morali, con questo convegno abbiamo voluto portare alla città una testimonianza di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt'oggi, si pensi che i tarantini lo elessero "stratega" della città per ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell'antichità, in quanto dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a "capitale" della Magna Grecia. La Massoneria del Grande Oriente d'Italia, che da sempre coltiva nelle logge i valori di Archita da Taranto, con quelli eterni di libertà uguaglianza, fratellanza e tolleranza, è pronta a dare il proprio contributo per la rifondazione morale ed etica della società sulla base di questi valori».
Nel convegno, oltre a narrare la storia della Loggia "Archita" inquadrandola nelle vicende italiane e tarantine, è stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo illuminato nato a Taranto nel 428 a.C., esponente ed epigono della scuola pitagorica, uomo di grande ingegno, definito scienziato ante litteram: uomo saggio e poliedrico, tra le diverse invenzioni che gli sono state attribuite si annoverano anche quella della vite, della puleggia e di una colomba meccanica capace di volare.




da “TarantoOggi”, lunedì 8 giugno 2015, pag. 3


CONVEGNO SU ARCHITA, A 150 ANNI
DALLA FONDAZIONE DELLA LOGGIA DEL GOI

Pietro Acclavio primo Maestro


Nel 1864 giunse in Terra d’Otranto, così all’epoca si chiamava la provincia salentina, Giuseppe Libertini, uno dei più stretti collaboratori di Giuseppe Mazzini, con una precisa missione: costituire logge del Grande Oriente d’Italia, obbedienza massonica che si era ricostituita unitariamente del 1859, due anni prima della costituzione dello Stato unitario.
A Taranto, in particolare, contattò gli esponenti della intellighenzia locale, molti dei quali probabilmente avevano già esperienze massoniche, che aderirono al progetto del Grande Oriente d’Italia: il 1° agosto del 1865 fondarono o, come dicono i massoni, ‘alzarono le colonne’, della Loggia ‘Archita’, la prima a Taranto del Grande Oriente d’Italia.
Il primo Maestro Venerabile fu Pietro Acclavio, al quale ancora oggi è dedicata una delle strade del Borgo umbertino e la Civica Biblioteca, della quale fu promotore donando nel 1897 alla municipalità un primo fondo librario; d’altronde sono numerose le vie del centro cittadino che portano i nomi di importanti cittadini che furono massoni: piazza Carbonelli, via Mignogna.
È una delle tante ‘notizie’ storiche scaturite dell’interessante convegno organizzato nella mattinata odierna (sabato 6 giugno) dalla Loggia ‘Archita’ di Taranto del Grande Oriente d’Italia, obbedienza massonica di Palazzo Giustiniani, per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della sua prima fondazione.
‘Archita da Taranto, l’uomo delle meraviglie’: questo il titolo della manifestazione che, con una sala affollata nonostante la ‘giornata da mare’, ha visto le relazioni di Fabrizio Piccolo su ‘La Loggia Archita: memorie di un futuro passato’, di Antonio Tagliente su ‘Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza’, e del professore Moreno Neri su ‘Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e matematico’.
I lavori sono stati moderati da Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia ‘Archita’, che ha detto “in un momento in cui c’è una profonda crisi di valori etici e morali, con questo convegno abbiamo voluto portare alla città una testimonianza di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt’oggi, si pensi che i tarantini lo elessero `stratega’ della città per ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell’antichità, in quanto dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a ‘capitale’ della Magna Grecia. La Massoneria del Grande Oriente d’Italia, che da sempre coltiva nelle logge i valori di Archita da Taranto, con quelli eterni di libertà uguaglianza, fratellanza e tolleranza, è pronta a dare il proprio contributo per la rifondazione morale ed etica, della, società, sulla base di questi valori”.
Nel convegno, oltre a narrare la storia della Loggia “Archita’ inquadrandola nelle vicende italiane e tarantine, è stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo illuminato nato a Taranto nel 428 a.C, esponente ed epigono della scuola pitagorica, uomo di grande ingegno, definito scienziato ante litteram: uomo saggio e poliedrico, tra le diverse invenzioni che gli sono state attribuite si annoverano anche quella della vite, della puleggia e di una colomba meccanica capace di volare.





da “Taranto BuonaSera”, lunedì 8 giugno 2015, pag. 18

Massoneria
Fu Acclavio il primo Maestro
Ripercorsa la storia della Loggia "Archita" del Grande Oriente


TARANTO - Nel 1864 giunse in Terra d'Otranto, così all'epoca si chiamava la provincia salentina, Giuseppe Libertini, uno dei più stretti collaboratori di Giuseppe Mazzini, con una precisa missione: costituire logge del Grande Oriente d'Italia, obbedienza massonica che si era ricostituita unitariamente del 1859, due anni prima della costituzione dello Stato unitario.
A Taranto, in particolare, contattò gli esponenti della intellighenzia locale, molti dei quali probabilmente avevano già esperienze massoniche, che aderirono al progetto del Grande Oriente d'Italia: il 1° agosto del 1865 fondarono o, come dicono i massoni, "alzarono le colonne", della Loggia "Archita", la prima a Taranto del Grande Oriente d'Italia.
II primo Maestro Venerabile fu Pietro Acclavio, al quale ancora oggi è dedicata una delle strade del Borgo umbertino e la Civica Biblioteca, della quale fu promotore donando nel 1897 alla municipalità un primo fondo librario; d'altronde sono numerose le vie del centro cittadino che portano i nomi ci importanti cittadini che furono massoni: piazza Carbonelli, via Mignona, è una delle tante "notizie" storiche scaturite dell'interessante convegno organizzato nella mattinata di sabato scorso (6 giugno) dalla Loggia "Archita" di Taranto del Grande Oriente d'Italia, obbedienza massonica di Palazzo Giustiniani, per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della sua prima fondazione.
"Archita da Taranto, l'uomo delle meraviglie": questo il titolo della manifestazione che, con una sala affollata nonostante la "giornata da mare", ha visto le relazioni di Fabrizio Piccolo su "La Loggia Archita: memorie di un futuro passato", di Antonio Tagliente su "Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza", e del professore Moreno Neri su "Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e matematico".
I lavori sono stati moderati da Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia "Archita", che ha detto "in un momento in cui c'è una profonda crisi di valori etici e morali, con questo convegno abbiamo voluto portare alla città una testimonianza di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt'oggi, si pensi che i tarantini lo elessero "stratega" della città per ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell'antichità, in quanto dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a "capitale" della Magna Grecia. La Massoneria del Grande Oriente d'Italia, che da sempre coltiva nelle logge i valori di Archita da Taranto, con quelli eterni di libertà uguaglianza, fratellanza e tolleranza, è pronta a dare il proprio contributo per la rifondazione morale ed etica della società sulla base di questi valori".
Nel convegno, oltre a narrare la storia della Loggia "Archita" inquadrandola nelle vicende italiane e tarantine, è stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo illuminato nato a Taranto nel 428 a.C, esponente ed epigono della scuola pitagorica, uomo di grande ingegno, definito scienziato ante litteram: uomo saggio e poliedrico, tra le diverse invenzioni che gli sono state attribuite si annoverano anche quella della vite, della puleggia e di una colomba meccanica capace di volare.







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