martedì 29 marzo 2011

LA CONCA DEL TEMPIO. Parte 1°

Sono passati giusto dieci anni. Doveva essere questo periodo. Ricordo che era primavera, ora di pranzo. Ero, come canta Pascoli in Romagna, al "desco fiorito d'occhi di bambini", occhi decisamente a mandorla perché in quel periodo Marco e Carolina Qiu (10 e 5 anni rispettivamente) erano affidati alle nostre cure. Drin, drin, drin: telefono. Risponde Adele, come al solito. E' per me. All'altro capo del telefono Simona Rinciari e poi Ugo Amati, il marito, che poi mi passa. Non li conosco. Hanno saputo che sono un "esperto" di Pletone. Chi glielo ha detto? Mi rispondono Paolo Scroccaro. Anche lui non lo conosco, ma so che ha scritto qualcosa, tanto breve quanto acuto, su Giorgio Gemisto Pletone. Lo si può ancora leggere: qua.
Così vengo imbarcato nella loro impresa: LA CONCA DEL TEMPIO.
Cos'era? Ecco il progetto

 
PROGETTO DI UNA INSTALLAZIONE-COSTRUZIONE-VIAGGIO CONFIGURANTESI COME UN “VIAGGIO” DA EFFETTUARSI NEL PAESE DI MONTEFIORE CONCA PRESSO LA ROCCA MALATESTIANA.

INAUGURAZIONE: 16 GIUGNO 2001 ore 16

Sottoponiamo alla Vostra attenzione un progetto in progress di installazione-costruzione-viaggio  dal titolo “LA CONCA DEL TEMPIO”  “Ezra Pound e Sigismondo Malatesta” di Ugo Amati e Simona Rinciari, da effettuarsi presso la Rocca Malatestiana di Montefiore Conca (RN) ispirata all'opera e alla figura del grande poeta americano Ezra Pound.
La mostra sarà inserita nel contesto delle manifestazioni dedicate ai Malatesta organizzate dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini dal marzo al giugno 2001.
Come è noto Ezra Pound si recò a Rimini all'inizio del secolo (1922-23) per fare delle ricerche storico- filologiche attorno a Sigismondo Malatesta, un personaggio che lo attraeva particolarmente per il suo essere contemporaneamente principe valoroso e temerario uomo d’azione, ma anche amante dell'arte e mecenate.
Nei Cantos Malatestiani, egli immortalò sia il Principe, sia la terra di Romagna dove a lungo regnò con una citazione particolare di Montefiore su cui spicca pura e assoluta la Rocca .
Le  opere che noi proponiamo consistono in pitture, sculture e installazioni che riprendono alcuni temi cari al poeta, frutto di una ricerca minuziosa , affascinante ed anche misteriosa che dura da alcuni anni.
Gli studiosi di Pound, Luca Cesari e Piero Sanavio, nonchè la figlia del poeta Mary De Rachewiltz conoscono questi lavori cui hanno collaborato sentitamente e sono disponibili per una collaborazione sia per  la cura del  catalogo, sia per altri possibili interventi e iniziative.
L’amico poeta Tonino Guerra, che ha scritto alcuni anni fa un prezioso libro, “L’ALBERO DELL’ACQUA”, dedicato soprattutto a Ezra Pound, merita una citazione particolare. 
Il nostro curriculum è sinteticamente esposto nel catalogo "Bizantini e Bisontini", una mostra- installazione che ha avuto luogo a Santarcangelo di Romagna nel Luglio del 2000 all'interno del Festival dei Teatri con il patrocinio del Comune, dell'Assessorato alla Cultura e della Pro-Loco.
La mostra ha avuto duemilacinquecento visitatori e ha riscosso grande successo non solo di pubblico ma anche di critica e comunicazione mediatica (televisione regionale e nazionale) .

La Provincia di Rimini  e la fondazione Cassa di Risparmio di Rimini daranno un contributo per la realizzazione.
Poiché la prima sezione, come si vedrà in seguito, è un esplicito omaggio alla terra dei Malatesta e alla città di Siena, la mostra vedrà un primo allestimento nel castello di Montefiore Conca e successivamente, secondo accordi e date da stabilire, nella città di Siena.

Saranno realizzati:
Catalogo “LA CONCA DEL TEMPIO” “ Ezra Pound e Sigismondo Malatesta.” 24cm. X 24cm. bianco e nero, di circa 64 pagine
testi di: Gillo Dorfles, Mary de Rachewiltz, Piero Sanavio, Luca Cesari, Moreno Neri, Ugo Amati, Simona Rinciari, intervista di Rita Giannini a Ugo Amati.
(editore Scheiwiller, Milano.)


Libro “A LUME ACCESO” omaggio a Ezra Pound
di poesie e scritti di : Mary de Rachewiltz,  Luca Cesari, Ugo Amati, Franco Cavallo,
Piero Sanavio, Tonino Guerra,  P.P. Pasolini, Clemente Rebora.
Realizzato da Simona Rinciari con la collaborazione
di Luca Cesari e Piero Sanavio, e illustrato da 10 stampe digitali a colori di Ugo Amati,
in omaggio al primo libro di poesie di Pound pubblicato
a Venezia “A LUME SPENTO” (editore Raffaelli, Rimini.)


L'installazione prende forma giorno dopo giorno, dal momento in cui ci viene dato il consenso per la realizzazione al giorno dell'inaugurazione. Noi ci ispiriamo alle letture , ai personaggi  e alle idee che ci vengono incontro durante quest'arco di tempo.
Lavoriamo partendo da un luogo, mettendo in relazione ed armonia lo spazio con le opere. Esse prendono forma  in relazione allo spazio e alla struttura  che le ospita. Non sono degli ospiti ma fanno parte della struttura stessa. 

L'esperienza  di lavorare in questo modo ha dato ottimi risultati, non solo per quel che riguarda il  "prodotto" finale, ma anche pubblico, riconoscimenti, serietà e ha fatto nascere collaborazioni amichevoli e costruttive per altri progetti .
La mostra –installazione che proponiamo è di fatto un “VIAGGIO” che i visitatori saranno chiamati a fare dal momento in cui , entrati nel paese di Montefiore saliranno fino alla Rocca.
Durante il percorso incontreranno figure, visioni, sogni, liberamente tratti da quel grande viatico d’amore che sono i  “Cantos” di Ezra Pound.
Confine fra arti visive e  teatro, fra evento e installazione , tra figura e azione, sonno e veglia.
Un modo di fare arte, cultura, spettacolo; dove le opere: sculture, quadri, installazioni sonore, documentazioni, struttura architettonica, sono allo stesso tempo scenografia, attori e spettatori di visitatori “ viaggiatori dinamici.”
Il Viaggio include TRE SEZIONI:

SEZIONE I :                  - POUND E SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA : installazioni e
                                        riferimenti ai “CANTOS  MALATESTIANI”; (VIII-XI)
                                       - POUND E LE RIFORME LEOPOLDINE: installazioni, opere e      
                                       riferimenti a  LA QUINTA DECADE DEI CANTOS :“ SIENA, LE
                                       RIFORME  LEOPOLDINE”con un’ attenzione particolare  ai primi tre,
                                       che il poeta dedicò alla fondazione della Banca Senese del Monte dei 
                                       Paschi ,e al quarto :  Canto Contro l’Usura. (XLII-XLV)

SEZIONE II :                 A LUME ACCESO: Installazioni dedicate a Ezra Pound e a ciascuno dei
                                       poeti e scrittori sopra citati, inseriti nel libro a “LUME ACCESO”, secondo     
                                       un  cerchio formale, sostanziale e ideale che li unisce.

SEZIONE III:               -POUND E LA METAMORFOSI: installazioni e opere ispirate ai Cantos
                                      -VIAGGIO NEL MONDO DELL’ANIMA:  poesia e  imago.
     


Saranno esposte circa una sessantina di opere , tra sculture, quadri e installazioni di Ugo Amati e Simona Rinciari.
E’ prevista la collaborazione da parte di alcuni artisti, solo per il giorno dell’inaugurazione :

LUIGI BERARDI (installazione sonora)
[www.paesaggiosonoro.com] per la prima volta collabora con gli artisti Ugo Amati e Simona Rinciari.
Sensibile al pensiero cinese e ad Ezra Pound..
Fa installazioni in tutto il mondo.

PIERO MARSILI LIBELLI (fotografia)
 [Inviato di guerra, direttore di fotografia cinematografico, autore di svariate mostre nel mondo aventi come soggetto temi e situazioni dinamiche, per la seconda volta collabora con gli artisti e curatori del progetto, puntando l’obbiettivo su “bersagli” ieratici e immobili circondati da un’aura metafisica.

MAURIZIO PIO ROCCHI e CHIARA PAVONI (performance pittura-musica-danza) solo inaugurazione
 [Artista-Bio-Agricoltore, ha realizzato diverse mostre e insieme a Chiara Pavoni performance in Italia e all’estero.
Sensibili al progetto, per la prima volta collaborano con gli artisti.


ALFIO ANTICO (performance musicale) solo inaugurazione
Con il suo bagaglio di strumenti, tamburi preziosi che costruisce con perizia e amore.
Sceglie personalmente le pelli, le cura e le tende lungo cornici istoriate.
[musicista , artista , amato, riconosciuto e apprezzato dal teatro, dai musicisti dagli artisti, da tutti insomma , Personaggio tra musica arte e teatro. Ha un suo gruppo musicale:  “ALFIOANTICOQUARTETTO”.
E’ la seconda volta che collabora con gli artisti e curatori del progetto.

MASSIMO PULINI (pittore) darà un suo contributi con “IL CIELO DEL TEMPIO” un libro di pietra per il malatestiano e per Ezra Pound realizzato con il poeta Luca Cesari. (canti scolpiti di Luca Cesari e Ardesie dipinte di Massimo Pulini e una musica circolare di Roberto Paci Dalò.





IL GIORNO DELL’INAUGURAZIONE: sabato 16 giugno ore 16

E’ previsto nel Teatro Comunale Malatestiano di Montefiore Conca  alle ore 16

-un INCONTRO (conferenze, momenti di lettura e video proiezioni con immagini digitali su schermo); saranno presenti alla TAVOLA ROTONDA :
il critico d’arte e pittore Gillo Dorfles, gli artisti e curatori del progetto Ugo Amati e Simona Rinciari; la figlia del poeta, Mary De Rachewiltz; lo scrittore e autore di opere di critica Piero Sanavio, membro dello staff redazionale della rivista di studi poundiani Paideuma; il poeta e studioso di Pound, Luca Cesari; lo scrittore , e lo studioso e ricercatore del Tempio Malatestiano e di Giorgio Gemisto Pletone, Moreno Neri, che parleranno del poeta, del legame con la figura di Sigismondo Malatesta e del Tempio Malatestiano.
(catalogo Scheiwiller, Milano)

- la lettura di alcuni “Cantos” dalla figlia del poeta Mary De Rachewiltz.

-La presentazione del libro A Lume Acceso, omaggio a Ezra Pound di Ugo Amati e Simona Rinciari. (editore Raffaelli, Rimini).

Nella Rocca Malatestiana alle ore 18,30 di sabato 16 giugno è  previsto:

-       Inaugurazione della installazione –costruzione- viaggio LA CONCA DEL TEMPIO
Ezra Pound e Sigismondo Malatesta di Ugo Amati e Simona Rinciari.

È prevista la presenza di alcuni artisti che parteciperanno dando un loro contributo:

-Esecuzione musicale per violoncello eseguita dal giovanissimo musicista Alberto Casadei,
J-S.Bach suite n.1 in sol mag. (preludio, sarabanda, giga)
J-S. Bach suite n.2 in re min. (preludio, minuetti, giga)
E. Pound ouverture Guido Cavalcanti

- performance musicale del musicista Alfio Antico.

- performance di pittura musica danza di Maurizio Pio Rocchi e Chiara Pavoni.

-       IL CIELO DEL TEMPIO un libro di pietra per il malatestiano e per Ezra Pound, ardesie dipinte di Massimo Pulini e canti scolpiti di Luca Cesari e una musica circolare di Roberto Paci Dalò.


Per ulteriori informazioni potete contattare il Comune di Montefiore Conca nella persona dell’Assessore alla Cultura Cipriani Tel. 0541 980035 ; FAX 0541 980206; Cell. 0330 880442 ;

Gli artisti Ugo Amati e Simona Rinciari Tel.  06 3723977 ; Cell.  0349 4031009 ; Cell.  0347 6153926; Fax 06 3725165, (all’attenzione di Ugo Amati) 


L’EVENTO

Il giorno dell’inaugurazione sarà collocata una “lapide” o meglio un “Trono”  dedicato a Ezra Pound in un ambiente della Rocca Malatestiana di Montefiore Conca .
Questo gesto, compiuto dalle autorità del Comune romagnolo e dagli artisti Ugo Amati e Simona Rinciari,  in presenza dei poeti Luca Cesari e Tonino Guerra, è un gesto forte, un’“azione” piena di significato.
La nostra “azione” vuole essere una risposta “umanista” al rifiuto politically correct americano, di una lapide commemorativa nel cosidetto “Angolo de Poeti” nella Cattedrale di St. John The Rivine a New York, da parte di una terra adottiva , la Romagna , amata e cantata dal poeta.
Nelle pagine che seguono, raccontiamo, sia pure in forma concisa, l’ulteriore sviluppo di questa idea.



“ PAIRIDAEZRA ”

«La pianta può crescere, fiorire, fruttificare; ma sono sempre gli stessi organi che, in destinazioni e forme spesso diverse, seguono le prescrizioni della natura. Lo stesso organo che, come foglia, si espande dal fusto e prende forme straordinariamente diverse, si contrae poi nel calice, torna ad espandersi nei petali, si contrae negli organi riproduttivi, per riespandersi infine come frutto ».
Così si esprime Goethe nella « Metamorfosi delle Piante » e così viene voglia a noi di dire a proposito di questa mostra-metamorfosi-viaggio ispirata alla figura del poeta americano Ezra Pound, metafora tanto più giustificata se si considera che il luogo dove si svolge l’evento ha un nome naturalistico e metamorfotico:

MONTE-FIORE-CONCA

L’Organo che si espande in diastole e si contrae in sistole è l’Io del poeta, le forme diverse che esso assume siamo noi, ora stami, Ugo e Simona, ora calici, Mary de Rachewiltz, ora petali, tanti petali collaboratori, per non parlare dei nettari e dei frutti d’altri poeti, Luca Cesari, Tonino Guerra, ecc.
Una crescita lenta, durante la quale ci siamo accorti che un abbondante nutrimento può ritardare la fioritura, mentre un’alimentazione moderata o addirittura povera, l’accelera. Infatti, se si sottrae alla pianta il concime, il processo è facilitato e reso più breve, gli organi dei nodi si perfezionano, l’azione dei succhi raffinati è più pura ed energica, e le parti possono metamorfosarsi in una successione ininterrotta.

METAMORFOSICONCA

Quando da Verucchio e San Leo, esausti, siamo approdati a Montefiore, le porte dell’Harri’s Bar comunale si sono aperte e l’assessor Cipriani ci ha invitato, garbatamente, a presentare il nostro progetto. Di lì a poco Montefiore Conca sarebbe divenuta, nell’ambito dei festeggiamenti Malatestiani promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini:

LA CONCA DEL TEMPIO

Conca-Conchiglia-Sound-Pound-Clangori di Guerra-Sigismondo e, anche se il poeta non lo amava, in fondo al guscio, nell’ombelico del sogno, un altro Sigismondo a noi caro, un nostro “Trionfo”:

SIGMUND FREUD

Freudianamente, la Conca, la Tasca, non è ricettacolo, ma Luogo, nell’accezione che io e Simona attribuiamo ai Luoghi dove ci immergiamo per vivere le nostre “nekuie”:

KATABASIS-DROMENA-EPOPTEIA

Nella Tasca, nella Conca, i “calcoli” non sono renella archetipica, pietruzze millenarie da estrarre dal fondo di una bisaccia-cistifellea, ma “cifre” che rispondono a una logica misteriosa quanto ferrea. Una logica che condiziona i nostri atti:

I NOSTRI ATTI

In un angolo del castello apporremo una Lapide, o meglio un Trono per immortalare la gloria del poeta in polemica con l’America (non tutta), che non l’ha voluto:

NON L’HA VOLUTO

Paradiso deriva da Pairidaeza, parola di origine iranica. Perché non chiamare il poeta, Hic et Nunc, teosoficamente:

PAIRIDAEZRA 

Pairidaezra scrive in uno dei “canti perduti”, il Canto 73, numero aritmosofico e ierostorico secondo il teosofo persiano  Haydar Âmolî, creatore dell’arte diagrammatica:

Io tornato son dal terzo cielo per vedere la Romagna
Per vedere le montagne nella riscossa
Che bell’inverno!

Certo la riscossa si veste di nero.

Che ragazze
Che ragazzi
portan il nero.

Ma qui non è più Pound che parla, è Pairidaezra. Il nero, per il poeta, al di là di Salò, è una condizione dell’essere, un passaggio dello spirito volitivo, una metamorfosi attraverso la morte alchemica.
Così come per la grande tradizione teosofica iranica esiste una “immaginazione attiva”o “Mundus Imaginalis” , allo stesso modo per Pound  si deve parlare di “morte attiva”. Il nero più nero del nero è quella “morte ” che Pound invoca nel Canto 72:

Così puoi rinascere, così diventare pantera, così puoi conoscere la bi-nascita e morire una seconda volta, non morir viejo a letto, anzi morir a suon di battaglia per avere Paradiso.

Attraverso la Caligine, l’obnumbratio gnostica, il poeta raggiunge il centro di sè, l’essere immortale, il luogo recintato, il giardino: diventa Pairidaezra.

Perciò sia scritto, sulla lapide o meglio sul Trono, nella Conca di Montefiore:


Io tornato son dal terzo cielo per vedere la Romagna
Per vedere le montagne nella riscossa
Che bell’inverno!











LA COMMEMORAZIONE



                                                 «Aedificavit templum Arimini,
                                                                                   verum ita gentibus operibus implevit…»
                              Nello Stile latino
                                                        Ove la filigrana asconde il gotico,
                                                 un po’ retoricamente.
                                                   E vi collocò i vecchi sarcofaghi,
                                                                                      quali giacciono sparsi nell’erba di San Vitale.   
                                                                                                                                               (Canto IX)  


«Il Tempio Malatestiano è ad un tempo un apice, e in un senso letterale, un monumentale insuccesso. È forse l’apice di ciò che un solo uomo abbia realizzato in Occidente negli ultimi mille anni. È stata raggiunta con esso una vetta culturale» (Guida alla Cultura).

Ezra Pound




Il Tempio Malatestiano di Rimini, opera di Sigismondo Malatesta (1417-1468), che lo commissionò al grande architetto-umanista Leon Battista Alberti, occupa un posto del tutto speciale nei Cantos di Ezra Pound. Il poeta, dopo una prolungata visita nelle terre di Romagna, dedicò ben quattro Canti (VIII-XI) all’epopea e alle gesta della stirpe malatestiana.
Sarebbe stato questo il luogo ideale dove rinvenire una “Conca” per il poeta, accanto a Sigismondo, a Gemisto Pletone, alle sculture di Agostino di Duccio, tra cui spiccano, paganamente, i dodici segni dello zodiaco nella Cappella dei Pianeti..
Il suo nome meriterebbe di essere incastonato nella storia.
“Time is the evil”, diceva Ezra Pound, sottolineando che il tempo meccanico ha sostituito quello divino, metamorfico, così violando le leggi della natura. Questo tempo “maligno” equiparabile all’usura, che genera interessi e fa generare il denaro, meriterebbe di essere soppiantato da un Tempo (Tempio), Altro, eterno, agognato dal poeta. Ma i Tempi e i Templi non sono ancora maturi per questo.
La Conca di Montefiore, resasi disponibile per l’audacia di una amministrazione illuminata, sarà il luogo di accoglimento di una iniziativa forte immortalante il poeta. Non una lapide, bensì un Trono, un Tempio.
Il Trono del Tempio,  opera caratterizzante della mostra, sarà donata al comune di Montefiore Conca e lasciata a memoria nella Rocca Malatestiana .
Sulla pedana del Trono saranno scritti questi versi tratti dal Canto 73 :

Io tornato son dal terzo cielo per vedere la Romagna
Per vedere le montagne nella riscossa
Che bell’inverno!
    


 LA ROCCA MALATESTIANA DI MONTEFIORE CONCA






 Ugo Amati e Simona Rinciari

























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