giovedì 21 aprile 2011

Adrian Stokes: biobibliografia


A D R I A N   S T O K E S
 Vita e Opere
di
Richard Read
Traduzione e parziale revisione
di
Moreno Neri

Il lavoro che segue è largamente tratto dal sito http://www.pstokes.demon.co.uk/
Webmaster del sito, consacrato a Adrian Stokes, è Philip Stokes, a lui vanno i nostri sentiti ringraziamenti, senza la sua precedente opera non ne sarebbe stata possibile la realizzazione
Le uniche leggere modifiche e aggiunte del traduttore sono state effettuate 
a beneficio di un pubblico italiano 

1902 - 1909 Adrian Durham Stokes: nasce al 18 Radnor Place, Bayswater, il 27 Ottobre, terzogenito di Durham ed Ethel Montefiore. Suo padre era un ricco agente di cambio delle Midlands che fu una volta candidato liberal e che pubblicò uno studio sulla filosofia della personalità. Hyde Park era un campo di gioco ostile al giovane Stokes; al contrario, la visita nei giorni di festa a South Coast era un presagio dell’armonia mediterranea di pietra ed acqua che avrebbe scoperto negli anni venti.
1910 - 1916 Frequenta Heddon Court, a Cockfosters, dopo aver avuto una serie di istitutrici. Scioccato dalla sua introduzione alla religione, ha provato a convertire i suoi genitori per timore che andassero all’inferno. Lo si ricorda all’età di dodici-tredici anni mentre discute la filosofia kantiana con uno degli insegnanti.
Adrian Stokes nel 1913

1916 - 1919 Frequenta la Rugby School a G. F. Bradley's House. La  “public school” viene nei suoi primissimi libri rappresentata come un’immagine della sensibilità impedita. Eccelle nella maggior parte degli sport, divenendo un campione nazionale studentesco di tennis. Sostiene idee socialiste e contribuisce al periodico Rugbeian. Nel 1917, il fratello maggiore Philip fu ucciso durante un’azione sul campo di battaglia francese. Sente l’esigenza di compensare la perdita con l’esercizio intellettuale. I taccuini rivelano un ambizioso studio personale nella storia della filosofia e cultura. Discute le teorie di Freud con il suo amico W. D. Robson-Scott. Sviluppa un appassionato interesse per l’Oriente attraverso i romanzi di Joseph Conrad.
1920 - 1922 Va al Magdalen College con una borsa di studio di storia. Abbandona la storia per studiare il nuovo corso Grandi Moderni in Filosofia, Politica ed Economia, dedicandosi specialmente allo studio della Critica della Ragion Pura di Kant e di Apparenza e Realtà di F. H. Bradley. Arriva in Italia la vigilia del nuovo anno 1921-2: un’esperienza che doveva assumere grande importanza. Ha proiettato le sue difficoltà emotive nei termini della filosofia bradleyana in due articoli, ‘Dilemma‘ e ‘The Last Lecture’, pubblicati nell’Oxford Fortnightly Review, febbraio e maggio 1922. Fa amicizia con Robert Byron, uno dei più grandi scrittori di viaggio britannici (noto per il suo libro del 1937 The Road to Oxiana). Diviene anche amico di Edward Sackville West. Legge L’interpretazione dei sogni e la Psicopatologia della vita quotidiana di Freud all’incirca in questo periodo.

Robert Byron

1923 - 1924 Laureatosi in giugno con un grado di seconda classe essendo stato eccellente in filosofia, si rifiuta tuttavia di dedicarsi alla matematica e alle lettere tedesche. Inizia la carriera nel giornalismo, ma la detesta così tanto che suo padre gli dà un po’ di denaro per un giro del mondo. Salpa per Bombay, il 25 agosto. La povertà ed il misticismo dell’India gli permettono per contrasto di definire i valori della vita europea, inoltre il suo senso estetico viene preparato per l’Italia dal Taj Mahal. Sei articoli su questi argomenti vengono pubblicati nell’Englishman di Calcutta, Novembre-Dicembre 1923. Viaggia lungo l’Estremo Oriente fino in America dove esaurisce i soldi. Telegrafa a suo padre e riceve la somma esatta per tornare a casa. Riprende il giornalismo in Inghilterra fino al 1925, pubblicando eccentrici pezzi sulla società londinese, sulla politica e lo sport, assieme a recensioni di libri di viaggio, storia della scienza ed arte (Renoir e Cezanne). Incontra i Sitwell – “i primi ad aprirmi gli occhi” - a Rapallo, nell’inverno del 1924.
il Taj Mahal

I fratelli Osbert, Edith e Sacheverell Sitwell

1925 Incorpora articoli oxoniensi ed indiani con il suo diario di viaggio nel suo primo libro, The Thread of Ariadne, con un’introduzione di John Middleton Murry (Kegan Paul). Suo padre lo fornisce di un reddito in conformità al parere di Osbert Sitwell. Sotto il forte influsso di Ruskin e Pater, comincia l’esplorazione pluriennale dell’arte del ‘Quattro Cento’ italiano. E’ profondamente influenzato dalla sua esperienza di Venezia e dalle sue scoperte del Tempio di Sigismondo Malatesta a Rimini, dalla pala d’altare del Giorgione a Castelfranco e dal cortile di Luciano Laurana ad Urbino. Trascorre l’inverno ad Amalfi e a Rapallo con i Sitwell.
S. Maria dei Miracoli a Venezia

Fiancata del Tempio Malatestiano a Rimini

Il Cortile del Laurana, Palazzo Ducale, Urbino

1926 - 1928 Elabora il dualismo bradleyano di Prosa e Poesia per esprimere i suoi nuovi interessi artistici e l’apprezzamento degli scritti di D. H. Lawrence in Sunrise in the West: A Modern Interpretation of Past and Present (Kegan Paul, 1926). Incontra Ezra Pound nei campi da tennis di Rapallo (autunno 1926). Pound gli viene presentato dall’allenatore di tennis del luogo come “una vecchia gloria”, intendendo un’attore cinematografico del “muto”. Fa la conoscenza di D. H. Lawrence in un giorno del 1927-8. Prende agli editori le bozze dell’Amante di Lady Chatterly, leggendole per primo. Pound annota Sunrise in the West: “in calce ad una pagina aveva scritto: ‘D. H. Lawrence, comunque dannato pazzo’, cosa di cui mi sono provvidenzialmente ricordato mentre me ne stavo ritto in piedi sul gradino di fronte alla porta di Lawrence. Altrettanto provvidenzialmente avevo una gomma nella mia tasca”  [ da una lettera a Lawrence Gowing ]. Durante questi anni, incontra il critico d’arte americano Bernard Berenson che tiene una conferenza a ricche donne americane, annoiate e impelliciate, su un dipinto di Piero nel Tempio. Gli dice (nella frase riportata da Pound) ‘ where to git off at’. Viaggio in Spagna e Portogallo nella primavera 1926 con i fratelli Sitwell; da allora in poi viaggia in lungo e in largo da solo in Italia.

Ezra Pound sul campo da tennis a Rapallo

D. H. Lawrence

1929 - 1930 Offre i suoi interi risparmi al Diaghilev’s Ballet, ma riceve un rifiuto. Fortemente influenzato dai Cantos e dalle simpatie fasciste di Pound per il regime italiano (di cui più tardi si pentì). Estate: Venezia con Pound, dove si dà da fare, attraverso la mediazione del poeta, per le pubblicazioni dei suoi saggi ‘The Sculptor Agostino di Duccio’ (Criterion, IX, Ottobre 1929); ‘Painting, Giorgione and Barbaro’ (Criterion, IX, Aprile 1930) e ‘Pisanello’ (The Hound & Horn, IV, i, Ottobre-Dicembre 1930), tre dei quattro saggi sul Tempio Malatestiano, di cui il secondo doveva essere sullo scultore Matteo de’ Pasti. Criterion era la celebre rivista diretta e fondata dal poeta, critico e drammaturgo Thomas Stearns Eliot. Come risultato delle sue depressioni, e dopo una lettura intensa di Freud, viene presentato da Robson-Scott a Ernest Jones e a sua volta a Melanie Klein (psicanalista britannica di origine austriaca, una delle prime allieve di Freud, che si dedicò particolarmente alle pulsioni infantili)  con la quale inizia i suoi sette anni di analisi nel gennaio 1930.

Agostino di Duccio, Diana, Tempio Malatestiano di Rimini

Agostino di Duccio, Venere, Tempio Malatestiano di Rimini

T. S. Eliot

Melanie Klein

1932 Comincia un quinquennio di intensa creatività, in cui scrive cinque libri e oltre trenta articoli dove l’estetica di intaglio e modellazione soppianta il dualismo bradleyano di Prosa e Poesia. Il suo primo lavoro maturo, The Quattro Cento: A different conception of the Italian Renaissance (Faber), prima parte d’una trilogia che non sarà mai completata, viene recensito favorevolmente da Pound, Sacheverell Sitwell, Kenneth Clark e Robert Byron, ma vende meno di duecento copie nei primi dieci anni. In Jugoslavia con la pittrice Mollie Higgins mentre scrive Stones of Rimini (Faber) che è dedicato a lei.


La copertina di The Quattro Cento

Kenneth Clark

1933 Limita i viaggi e prende un appartamento nell’Adelphi per continuare la psicanalisi. Pubblica una recensione di The Psycho-Analysis of Children, di Melanie Klein (Criterion, XII, aprile); ‘Ballet: a Proposal’ (Week-end Review, 29 aprile); ’From Tempio (Criterion, XIII, Ottobre; leggermente revisionato in Stones of Rimini), ‘ The Eighth Wonder’, recensione di Romola Nijinska, The Listener, 29 novembre 1933, supplemento xv, e una serie di recensioni sostituendo Anthony Blunt come critico d’arte dello Spectator: ‘Art Today’, 20 Ottobre; ‘Mr. Ben Nicholson Painting’, 27 Ottobre; ‘Miss Hepworth Carvings’, 3 Novembre; ‘Mr. Henry Moore Sculpture’, 10 novembre e ‘Matisse e Picasso’, il 24 novembre.
1934 Pubblica Stones of Rimini, un’eco, nel titolo, chiaramente di Stones of Venice di John Ruskin. Secondo volume di una trilogia mai realizzata, in cui il terzo volume avrebbe dovuto essere interamente e in maniera più approfondita dedicato al Tempio Malatestiano su ispirazione dei Cantos Malatestiani di Pound. Stones of Rimini faceva seguito al primo libro, The Quattro Cento, un neologismo inventato da Stokes per descrivere l’arte rinascimentale che apprezzava. Si sposta a Wells Coates’s Lawn Road Flats, a Hampstead, l’antitesi dei suoi valori architettonici di quel periodo. Altri residenti erano Walter Gropius, Marcel Breuer e Laszlo Moholy-Nagy. Pubblica To-Night the Ballet (Faber) e diviene critico di balletto dello Spectator da giugno di questo anno fino all’ottobre del 1937. Pubblica anche ‘The Royal Academy’ lettera al The Listener il 1° Aprile 1934, ‘The Classical Ballet’ (Life and Letters, X, 54 Giugno 1934), una recensione di First Russia then Tibet di Robert Byron (Criterion, XIII, luglio) e di Picture Making by Children di R. R. Tomlinson (‘The Child Artist’ , The Listener, 31  ottobre).

La cartolina-annuncio della Faber & Faber di Stones of Rimini,
disegnata da Ben Nicholson in 12 esemplari
(collezione privata di Moreno Neri, per gentile dono di Mary De Rachewiltz)

La copertina di Stones of Rimini disegnata da Ben Nicholson

1935 Pubblica Russian Ballets (Faber); una recensione di A Catalogue of the Drawings of Leonardo da Vinci in the Collection of His Majesty the King at Windsor Castle di Kenneth Clark (‘Leonardo's Drawings’, The Listener, 26 giugno) e ‘Ballet in England’ (Theatre Arts Monthly, XIX, Agosto).
1936 Comincia a dipingere per la prima volta in Cornovaglia e a Pangbourne. Fa la conoscenza di Margaret Mellis alla Mostra di Cezanne mentre dipinge a Parigi.
1937 Trasloca a Fitzroy Street. Studia pittura alla Euston Road School con William Coldstream, Lawrence Gowing, Graham Bell e Victor Pasmore. Conosce il poeta W. H. Auden più o meno in questo periodo. Dipinge i suoi primi quadri di olivi a Villa Huley di Aldous Huxley's, a Sanary. Pubblica ‘Mr. Ben Nicholson at the Lefevre Galleries’ (Spectator, 19 Marzo) e il suo ‘Meditation On Painting’, Colour and Form (Faber; assai revisionato nel 1950), le sue ultime pubblicazioni nei successivi otto anni.


W. H. Auden

Adrian Stokes, Landscape, West Penwith Moor (1937)

1938 Mette in mostra otto quadri con Ivon Hitchens e altri alla Reid and Lefevre Gallery a gennaio. Termina la psicanalisi. Sposa la pittrice Margaret Mellis a luglio. Disegna un manifesto con Margaret per una dimostrazione antifranchista a Trafalgar Square a maggio.
1939 Compra Little Park Owles a Carbis Bay, Cornovaglia. I pittori e scultori Ben Nicholson e Barbara Hepworth con i loro tre gemelli vi vengono a stare in quel tempestoso periodo dopo essere evacuati da Londra Rifiuta il posto di Curatore della National Gallery (poi nel Galles), avendo avviato un’attività commerciale di giardinaggio attiva nello sforzo bellico.

Ben Nicholson

Barbara Hepworth

1940 Suo figlio Telfer nasce ad ottobre. Naum Gabo si unisce agli artisti. Si prende cura del pittore naive Alfred Wallis, comprandogli quadri, pagando il suo funerale e proteggendo i suoi dipinti dalle autorità dopo la sua morte nell’agosto 1942.


Naum Gabo


La tomba di Alfred Wallis, rivestita con una ceramica di Bernard Leach

1945 Pubblica Venice: An Aspect of Art (Faber) ed un articolo che rivela molti fondati debiti verso Freud, ‘Concerning Art and Metapsychology’ (International Journal of Psychoanalysis, XXVI, iii-iv).
1946 Pubblica il frammento autobiografico ‘Inside Out’ (Polemic, II, Gennaio). Quest’ultimo era un giornale del dopoguerra, edito da Humphrey Slater, che aveva commissionato ‘saggi di scrittori che erano contrari al movimento di ritorno al Romanzo’. Dopo la rottura del suo matrimonio, ritorna a Londra per brevi sedute di psicanalisi.
1947 Vende la sua biblioteca e se ne parte per il Ticino, in Svizzera, per sposarsi con Ann Mellis, sorella della prima moglie Margaret. Pubblica Cezanne (The Faber Gallery) e la sua autobiografia, Inside Out: An Essay in the Psychology and Aesthetic Appeal of Space (Faber), con una dedica a Margaret.
1948 Si stabilisce a ‘Casa alla Motta’, ad Ascona. Suo figlio Philip nasce a febbraio. D’ora innanzi la sua vita famigliare deve diventare un ideale estetico.
1949 Pubblica Art and Science: A Study of Alberti, Piero della Francesca and Giorgione (Faber), con una dedica ad Ann. Si riferisce a questo lavoro e alle autobiografie che lo precedono e lo seguono come a una trilogia.
1950 Le sue propensioni si ampliano includendo Michelangelo, Rembrandt, Vermeer, Hogarth, Turner, Monet e altri artisti precedentemente giudicati ‘modellatori’. Si trasferisce a Heathgate, in una casa a Buckleberry, Berkshire.
1951 Compra Hurtwood House, vicino a Guildford, sopra a Hurtwood Common con sette acri di terra incolta in pendenza. Mostra individuale di trentacinque dipinti alla Leger Galleries, 20 febbraio-17 marzo. Sua figlia Ariadne nasce a giugno. Pubblica ‘A Note on Abstract or Symphonic Ballet’ (Adelphi, XXVII, Febbraio); una recensione di Piero della Francesca di Kenneth Clark (‘Piero della Francesca - A Masterpiece’, Spectator, 30 Marzo) e Smooth and Rough (Faber), successivo ad Inside Out e originalmente intitolato ‘Outside-in’.
La copertina di Smooth and Rough

1952 Pubblica una recensione di Tintoretto di Eric Newton (‘A Study of Tintoretto’, Spectator, 25 Gennaio). Pubblica Michelangelo: A Study in the Nature of Art (Tavistock Publications), un lavoro nel quale l’estetica di intaglio e modellazione è incorporata in un dualismo psicanalitico derivato da Melanie Klein. Il suo aperto pensiero psicanalitico gli fa perdere l’appoggio di molte personalità del mondo dell’arte, tra cui il suo editore Geoffrey Faber e Kenneth Clark. Pubblica anche ‘Form in Art’ (primo abbozzo nel 1931) in New Directions in Psycho-Analysis (edito da Melanie Klein, Paula Heimann, K. E. Money-Kyrle, Tavistock Publications; revisionato nel Journal of Aesthetics and Art Criticism, XVIII, 1959) e Raphael, 1483 - 1520 (The Faber Gallery).
La copertina di Michelangelo


Adrian Stokes, Olive Terraces (1938-1952 c.)


Adrian Stokes, Piazza Sant’Eustachio, Roma (1955)

1956 Si trasferisce al 20 Church Row, Hampstead, per essere a Londra a causa delle cure di Ariadne, diagnosticata schizofrenica. Incontra molti psicanalisti ed avvia la Imago Society, concepita nel corso di discussioni col compositore Robert Still molti anni prima e che doveva servire anche da forum per molti dei suoi scritti, compreso ‘Psycho-Analytic Reflections on the Development of Ball Games, Particularly Cricket’ (pubblicato nell’International Journal of Psychoanalysis, (XXXVII, ii-iii). Pubblica pure ‘Seeing as Action’, una recensione di Art and Visual Perception di Rudolph Arnheim (Encounter, VI, Marzo). Dipinge a Garda con Lawrence Gowing.
1957 Pubblica ‘Listening to Cliches and Individual Works’ (International Journal of Psychoanalysis, XXXVIII, vi).
1958 Incontra il filosofo Richard Wollheim, lavorando nello stesso periodo al suo F. H. Bradley (pubblicato nel 1959). Pubblica Greek Culture and the Ego: A Psycho-analytic Survey of Creek Civilization and of Art (Tavistock Publications) e Monet 1840 - 1926 (The Faber Gallery).


Adrian Stokes, Olive Trees (1958)

1960 Iniziano sette anni da Amministratore della Tate Gallery ad ottobre. Volge questa esperienza ad uso estetico in numerose pubblicazioni. Pubblica ‘A Game that Must be Lost’ (International Journal of Psychoanalysis, XXLI, i). Dipinge a Tenby, Galles, a luglio.
1961 Pubblica ‘Insight into Analysis’, a review of Klein, Narrative of a Child Analysis, (New Statesman, 24 Febbraio 1961). Three Essays on the Painting of Our Time (Tavistock Publications); ‘The Impact of Architecture’ (British Journal of Aesthetics I, Settembre) e ‘Strong Smells and Polite Society’ (Encounter, XVII, Settembre). Pubblica anche un necrologio di Melanie Klein nel The Times di quell’anno.
Melanie Klein

1962 Pubblica ‘Coldstream and the Sitter’, una introduzione al catalogo della mostra, William Coldstream (Arts Council) e ‘On Resignation’ (International Journal of Psychoanalysis, XLIII, ii-iii). Fa un appello per la salvezza di Venezia in una lettera con altri firmatari nel The Times, 18 dicembre.
1963 Pubblica Painting and the Inner World che comprende un dialogo con Donald Meltzer (Tavistock Publications).
Adrian Stokes, Still Life (1963)


Adrian Stokes, Nude Lying (1963)

1964 Pubblica una recensione di Our Adult World and Other Essays di Melanie Klein (International Journal of Psychoanalysis, XLV, i); ‘Living in Ticino, 1947-50’ (Art and Literature, 1° Marzo); ‘Early Envy’, una recensione di Introduction to the Work of Melanie Klein di Hanna Segal (The New Statesman, 6 marzo); ‘Herbert Read’ (British Journal of Aesthetics, IV, Luglio) ed una recensione di Monastic Architecture in France from the Renaissance to the Revolution, di Joan Evans (British Journal of Aesthetics, IV, Ottobre). Viene trasmessa ‘Melanie Klein: Some Thoughts on her Work’, un’intervista con Leonie Cohn per la BBC Third Programme, il 17 Novembre.


Adrian Stokes, Still Life (1965)

1965 A gennaio, espone dipinti e scrive l’introduzione al catalogo dell’amico espositore, Lawrence Gowing, alla Marlborough Galleries. E’ intervistato sui suoi dipinti da Guy Burn (’Profile: Adrian Stokes’, The Arts Review, XVIII, Gennaio-Febbraio). Pubblica The Invitation in Art, con una prefazione di Richard Wollheim (Tavistock Publications) e Venice, illustrato da John Piper (Lion and Unicorn Press), un’antologia rivolta a un ampio numero di lettori. Una lettera d’encomio dei suoi scritti è pubblicata nel The Times Literary Supplement, il 12 agosto, da diciotto illustri firmatari, tra cui William Coldstream, Henry Moore, Barbara Hepworth e Richard Wollheim. Lo si definisce “il più originale e creativo.... degli scrittori sull’arte”. Dipinge a Ventimiglia.


Adrian Stokes nel 1965

1966 Gennaio: tiene una conferenza su ‘The Image in Form’ allo Slade College of Art. Due quadri inclusi a Survey 66 - Figurative Painters Hampstead Arts Centre, Aprile - Maggio. Pubblica ‘The Image in Form’ (British Journal of Aesthetics, VI, luglio; ristampato in Reflections on on the Nude, 1967); ‘Reflections on the Nude’ (Art and Literature, X, Autunno; riveduto in Reflections on the Nude) e ‘On Being Taken Out of Oneself’ (International Journal of Psychonalysis, XLVII, iv).


Adrian Stokes, Rapallo landscape (1966)

1967 Pubblica Reflections on the Nude (Tavistock Publications) ed una recensione di Turner: Imagination and Reality, di Lawrence Gowing (British Joumal of Aesthetics, VII, Aprile). ‘After Omnipotence’, recensione di The Psychoanalytic Process di Donald Meltzer, The Listener, 3 Agosto.


Adrian Stokes a Creta nel 1967

1968 Comincia a diventare un prolifico poeta. Pubblica “Poem: ‘The start of life resembles trees. . . .’” (The Listener, 10 Ottobre). Espone dipinti con Keith Vaughan alla Marlborough Galleries a dicembre.


Adrian Stokes nel 1968

1969 Si imbarca per una crociera in Grecia con Ann. Pubblica ‘Reminiscences’ in Ben Nicholson - A Studio International Special. Stones of Rimini viene pubblicato in una nuova edizione negli Stati Uniti, edito a New York da Shocken Books.

Adrian Stokes in Grecia

1970 Scrive la Prefazione a Barbara Hepworth, catalogo di mostra, Marlborough Galleries, ristampato nel suo Pictorial Autobiography, 1973.
1971 Gli viene diagnosticato un cancro. Pubblica ‘Research into the Deafness of the Mind’, una recensione di Freud di Richard Wollheim (The Listener, 29 Aprile).
1972 S’imbarca ad aprile per una seconda crociera in  Grecia. Pubblica ‘The Future and Art’ (Studio International, CLXXXV, Settembre) e The Image in Form: Selected Writings of Adrian Stokes, (edito con una introduzione di Richard Wollheim; Penguin Books). Muore di tumore al cervello, il 15 dicembre, due giorni dopo aver finito il suo ultimo dipinto.


Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 3) (1972)


 Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 4) (1972)

drian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 5) (1972)

 Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 6) (1972)


 Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 7) (1972)


 Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 8) (1972)


Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 9) (1972)

 Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 10) (1972)


Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 11) (1972)


1973 Mostra commemorativa dei suoi dipinti alla Tate Gallery, 21 Febbraio-7 Marzo.
1974 - 2002 i suoi dipinti sono conservati nella Tate Gallery, che è come dire il Louvre londinese, il museo che offre una panoramica completa dall’arte del Settecento a quella contemporanea. Oltre ai dipinti di Adrian Stokes sono conservati alla Tate Gallery anche i quadri della prima moglie Margaret Mellis.
La copertina di Michelangelo in paperback

2002 Ristampa, in edizione economica, del Michelangelo da parte delle edizioni Routledge Classics. Nel centenario della sua nascita e nel trentennale della morte da venerdì 28 a domenica 30 giugno 2002 un convegno per il centenario della nascita di Stokes, all’Università di Bristol, assieme ad una mostra di venti suoi quadri alla Galleria Arnolfini di Bristol. Il meeting, organizzato da Stephen Bann, mette a fuoco i molteplici aspetti dell’opera di Adrian Stokes, con un nutrito gruppo di relatori, che hanno parlato dei diversi settori dell’arte e della cultura frequentati da Stokes nel suo lavoro: David Carrier, John Gage, Martin Golding, David Hulks, Etienne Jollet, Stephen Kite, Peter Leech, Geoffrey Newman, Alex Potts, Richard Read, Janet Sayers, Lyndsey Stonebridge, Paul Tucker e Sir Colin St John Wilson. Lo stesso mese di giugno viene pubblicato negli Stati Uniti, dopo più di trent’anni di assenza, un nuovo libro di  Adrian Stokes: The Quattro Cento and Stones of Rimini, ripubblicazione dei due libri in un singolo volume a cura della  Penn State University Press, la prestigiosa casa editrice dell’Università della Pennsylvania (USA), distribuito in Inghilterra dalla Ashgate Press di Londra. A New York, dal 2 luglio al 30 agosto, mostra di 30 dipinti dal titolo Adrian Stokes - selected paintings, 1947 – 1972 nella Salander O’Reilly Gallery (20E 79th St). In Francia le Editions Gallimard hanno in corso di stampa la traduzione in francese di Venice (1945). In agosto viene pubblicata per i tipi di Raffaelli Editore la prima traduzione in italiano di Stones of Rimini (1934), comprendente l’apparato fotografico originale. Tavola rotonda il 3 agosto a Montefiore Conca, provincia di Rimini, su Stones of Rimini, con i figli di Stokes Telfer e Philip, la figlia e traduttrice di Ezra Pound Mary De Rachewiltz, la docente universitaria, scrittrice  e studiosa di letteratura Caterina Ricciardi, la critica d’arte e poetessa Rosita Copioli, l’editore Walter Raffaelli e il traduttore Moreno Neri. Sempre a Montefiore Conca, dal 3 al 31 agosto, mostra dal titolo L’affermazione dell’occhio – Adrian Stokes and family con dipinti di Adrian Stokes e Margaret Mellis, ceramiche di Ann Stokes e libri d’arte di Telfer Stokes. Sono anche in mostra le edizioni originali dei libri di Adrian Stokes.
Per la fine dell’anno è annunciato dalla londinese Ashgate Press un nuovo libro, con 30 illustrazioni, di Richard Read: Art and its discontents: the early life of Adrian Stokes. L’autore cui sono dovute in larga parte le presenti note bio-bibliografiche è docente universitario della Scuola di Architettura e Belle Arti in Australia Occidentale ed è considerato il biografo ufficiale di Stokes.

La copertina di  The Quattro Cento and Stones of Rimini
(Penn State University Press)

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